Ecco l’ultimo estratto dal corso Digital Ads – l’advertising su Facebook e Google in partenza per Krill Academy in formato webinar live.
Facebook, il social media più utilizzato del mondo, mette a disposizione dei professionisti del marketing e delle aziende Facebook Ads, una piattaforma di advertising che permette la promozione dei prodotti o servizi ad una moltitudine di utenti. Uno strumento prezioso perché consente la targetizzazione del pubblico in base non solo alla posizione geografica e alla demografia, ma anche in base agli interessi. Questa ultima modalità ha fatto sì che Facebook Ads diventasse il più grande e potente strumento di marketing esistente.
La piattaforma pubblicitaria offre all’utilizzatore la possibilità di creare delle campagne in base agli obiettivi che si intendono raggiungere.
Una volta impostate le campagne è importante monitorarne le performance e per farlo c’è bisogno di individuare i KPI e le metriche, quegli indicatori, cioè, che rappresentano una chiara cartina al tornasole delle condizioni di salute della campagna.
Qual è la differenza fra Metriche e KPI?
Per KPI (Key Performance Indicator) si intende un indicatore (chiave) che aiuta l’inserzionista a monitorare le performance delle sue azioni, mentre con metriche si indica tutto ciò che può essere misurato.
È importante ricordare che ogni obiettivo, ogni campagna, ogni azione deve poter essere misurata e monitorata. Occorre rendere l’obiettivo SMART, cioè:
- Specifico
- Misurabile
- Accessibile
- Rilevante
- Tempo – Scadenza
In altre parole, non è sufficiente dire: “voglio aumentare il numero di fan”, ma occorre specificare di quanto e in quanto tempo: “voglio aumentare la mia fanbase del 15% nei prossimi 3 mesi”.
Appare evidente, quindi, come la scelta degli indicatori e, di conseguenza, delle metriche, sia variabile in relazione agli obiettivi e alla campagna: ogni obiettivo dovrà essere tradotto in azioni e ogni azione avrà bisogno di strumenti per l’analisi ed il controllo. Per questo, ogni campagna avrà KPI differenti in base agli obiettivi.
Se si vuole, ad esempio, aumentare l’awareness del brand, come KPI si utilizzeranno:
- Reach: numero di persone che hanno visto i post
- Follower: nuovi follower (o like alla pagina) ottenuti
- Reaction: numero di reazioni ricevuti sui post
- Commenti: numero dei commenti ricevuti sui post
- Condivisioni: numero di condivisioni dei post
- Engagement: che tiene conto del peso effettivo di tutte le interazioni rispetto al numero dei follower
Se, invece, l’obiettivo della campagna è aumentare il traffico sul sito, i KPI utili saranno:
- Impression: numero di volte in cui le inserzioni sono state visualizzate su uno schermo
- Costo per risultato: costo medio per risultato generato dall’inserzione
- Punteggio di pertinenza: valutazione da 1 a 10 che stima in che modo il pubblico di destinazione sta rispondendo all’inserzione (questo punteggio viene mostrato quando l’inserzione riceve più di 500 impression)
- Click unici sul link: numero di persone che hanno cliccato sul link
- Importo speso: quantità di denaro totale (stimata) spesa per l’intera campagna, per il gruppo di inserzioni o per la singola inserzione durante la sua programmazione
Nonostante le metriche siano sempre le stesse (o quasi), quello che cambia da una campagna all’altra è l’utilizzo delle metriche come KPI. Infatti, bisogna ricordare che, così come non tutti gli indicatori sono fondamentali all’analisi di una campagna, un indicatore chiave in una campagna, può rivelarsi del tutto inutile in un’altra.
Avete letto la terza e ultima anticipazione del corso Digital Ads – l’advertising su Facebook e Google di Gianpiero Bitetti in partenza a breve in formato webinar. Alla pagina del corso è possibile iscriversi alla lista d’attesa per ricevere tutte le info e i dettagli relativi.